Coperture per tetti
Non è un caso che, fin dai tempi più remoti, le "ciappe" in ardesia abbiano trovato utilizzo come abbadini per le coperture dei tetti. L'ardesia, infatti, presenta una sorta di predisposizione naturale a questo tipo di impiego. Innanzitutto si tratta di una pietra facilmente sfaldabile, in lastre di spessore abbastanza regolare e così sottili da risultare leggere al punto tale da poter essere impiegate come materiale di copertura.
L'ardesia, inoltre, è materiale praticamente impermeabile e poco gelivo, in grado dunque di resistere a lungo agli effetti degli agenti atmosferici. A questi vantaggi si aggiunge un fattore non irrilevante, al giorno d'oggi la "lavagna" può considerarsi materiale ecologicamente perfetto, a differenza delle lastre in fibrocemento (spesso erroneamente scambiate per ardesia) per le quali la legge prevede oggi la rimozione. Le"ciappe" utilizzate dai contadini di Cogorno e della Fontanabuona per le loro case non erano particolarmente rifinite; ne risultavano tetti dal disegno rustico e in grado di esercitare, ancora oggi, un notevole fascino. Un discorso diverso va fatto invece per il materiale esportato nelle città vicine, e in particolare per Genova. Ancora oggi i tetti del centro storico genovesesono realizzati in abbadini dalle classiche forme rettangolari o quadrate, mentre molte cupole di chiese e campanili evidenziano la caratteristica copertura "a squame".
TETTO ALLA GENOVESE
La messa in opera della copertura "tripla in abbadini alla genovese" avviene mediante legamento con malta di calce e cemento, interposto anche fra le lastre, sia che poggino su una falda costituita da tavolato in legno, che su una falda in volterrame armate.
TETTO PIEMONTESE
La lastra di tipo "Piemonte", particolarmente apprezzata e sempre più richiesta per via del suo gradevole disegno, si distingue dalle lastre a forma classica per essere scantonata su due angoli.
TETTO CLASSICO FRANCESE
Il tetto di tipo francese si distingue per la forma quadrata delle lastre disposte "a losanga". Talvolta la forma dell'abbadino viene modificata in esagonale, pur restando immutato il disegno finale della copertura.
TETTO A GANCI ALLA FRANCESE
Il tetto di tipo francese è caratterizzato solitamente per la sua forma quadrata e per la disposizione "a losanga" delle lastre. Tale disegno impone una messa in opera a chiodi.
TETTO DOPPIO ALLA LIGURE
La messa in opera della copertura doppia a ganci avviene dopo la posatura dei listelli, distanziati attraverso apposito regolo("scarsetta").
IL TETTO “TRIPLO” ALLA LIGURE
La messa in opera della copertura tripla a ganci avviene dopo la posatura dei listelli, distanziati attraverso apposito regolo("scarsetta").
TETTO CURVO A SQUAME
La copertura a squame è utilizzata soprattutto per superfici curve come le cupole di chiese o campanili. La messa in opera, in questi casi, è necessariamente quella dei chiodi e/o di calce.
TETTO TRANCIATO
La lastra di tipo tranciato viene anche classificata come "rustica montana"; i suoi lati a vista presentano un disegno irregolare. La copertura può essere a sovrapposizione doppia o tripla.
TETTO PIANO A SQUAME
Utilizzata storicamente per superfici curve, come le cupole di chiese o campanili, la copertura a squame viene anche applicata, in epoche più recenti, su tetti a superficie lineare.